Nikon AF-D 135 f2 DC

Nikon AF-D 135 f2 DC - Defocus Control

L’AF-D Nikon 135 f2 DC è un’ottica particolare e costosa; la sua caratteristica peculiare consiste nella possibilità di modificare il livello dell’aberrazione sferica allo scopo di intervenire sul livello di nitidezza dei diversi piani di messa a fuoco. Una buona conoscenza delle caratteristiche tecniche e una serie di prove pratiche sul campo sono necessarie per trarre dallo strumento le massime soddisfazioni. Occorre premettere che i test MTF consentono di misurare il livello massimo di nitidezza che un obiettivo può raggiungere sul piano di messa a fuoco, ma non si propongono in genere di valutare prestazioni particolari come il controllo dello sfuocato. Con quest’articolo ci proponiamo di dare una svolta alla controversia che nasce dall'uso del Defocus Control.

L’AF-D Nikon 135 f2 DC si presenta come un obiettivo compatto anche se necessariamente pesante a causa del barilotto in metallo e delle lenti di grande diametro, indispensabili per ottenere un’elevata luminosità. Completa il tutto una piacevole finitura degna di Nikon.

E’ dotato di un’ampia e comoda ghiera per la messa a fuoco manuale, inseribile spostando su M l’apposita ghiera che disabilita la presa di forza posta sul bocchettone dell’ottica.

E’ corredato inoltre di un comodo paraluce estraibile, dell’indicatore della profondità di campo e della messa a fuoco per l’infrarosso; infine troviamo la tradizionale ghiera dei diaframmi con possibilità di blocco sull’apertura minima.

La caratteristica più importante, che rende quest'ottica speciale, è la ghiera “Defocus Control” che si trova nella parte anteriore dell’obiettivo tra la ghiera di messa a fuoco e il paraluce estraibile.

Denominata “Defocus Image Control” è provvista di blocco di sicurezza e reca l’indicazione con appositi punti per l’uso consigliato ai diaframmi 2, 2.8, 4, 5.6 sia in Rear (dietro al piano di messa a fuoco) che in Front (davanti al piano di messa a fuoco). Al centro è presente l’indice per utilizzare quest’ottica senza Defocus e quindi al massimo della sua nitidezza.

Non impiegando il Defocus Control l’obiettivo può essere utilizzato come un normale teleobiettivo di alta luminosità con resa ottica eccellente.

Degna di nota è la realizzazione del diaframma, costituito da ben nove lamelle, che contribuisce con il suo foro quasi perfettamente rotondo a rendere più piacevole lo sfuocato.

Defocus, cos’è.

Per Defocus s’intende il controllo dello sfuocato davanti (Front) o dietro (Rear) il soggetto; in pratica la ghiera Defocus Image Control introduce una quantità variabile di Aberrazione Sferica che diminuisce la nitidezza e rende più gradevole a vedersi il fuori fuoco, posto davanti o dietro il piano di messa a fuoco (soggetto).

Prima di approfondire il discorso sulla speciale caratteristica di quest’ottica è bene precisare che essa non consiste nella presenza all’interno dell’obiettivo di un filtro soft incorporato e regolabile a piacere. Questo infatti è un malinteso che ricorre frequentemente su quest’ottica. L’effetto soft, quello ottenibile con gli appositi filtri in commercio, è tutt’altra cosa.

Come Nikon realizza l'effetto Defocus nel suo obiettivo.

L’effetto Defocus negli obiettivi Nikon viene introdotto tramite lo spostamento di un gruppo di lenti all’interno dello schema ottico, provocando così il fenomeno dell’Aberrazione sferica.

L’Aberrazione sferica è quell'effetto ottico che fa sì che i raggi luminosi paralleli che attraversano una lente vengano deviati in maniera diversa. A causa di questa deviazione, essi focalizzano su piani differenti con conseguente perdita di nitidezza e tale effetto è più marcato per i raggi che attraversano il bordo esterno della lente.

Dato che in tutte le ottiche l’Aberrazione Sferica, e quindi la perdita di nitidezza, diminuisce alla chiusura del diaframma, nei Defocus Control, che invece devono provocare questo effetto, si hanno migliori e più evidenti risultati ai diaframmi più aperti. Per tale motivo la ghiera Defocus sull’obiettivo è graduata 2, 2.8, 4, 5.6 e non va oltre questo valore di chiusura. Dal momento che s’imposta un qualsiasi valore di Defocus, alterando lo schema ottico, l’indicazione della distanza che si legge sull’obiettivo non corrisponde alla reale distanza tra soggetto messo a fuoco e il punto di ripresa, ciò è perfettamente normale. 

Come usare l'obiettivo secondo il manuale fornito.

La prima difficoltà che può nascere con l'uso di quest'ottica è la non corretta esecuzione delle operazioni necessarie per ottenere l’effetto Defocus.

Come si legge nel manuale, che accompagna l’obiettivo, si deve prima impostare il valore di Defocus e poi eseguire la messa a fuoco, altrimenti l’immagine risultante sarà erroneamente sfuocata.

Per un risultato iniziale soddisfacente sull'utilizzo del Defocus, il manuale consiglia d’impostare il medesimo valore sia al diaframma utilizzato per l’esposizione, che per quello impostato sulla ghiera Defocus dell’obiettivo.

Per comodità operativa è quindi consigliabile utilizzare questo obiettivo con esposizione Manuale o a Priorità dei Diaframmi, in modo da controllare e mantenere il valore di diaframma voluto in abbinamento al valore Defocus impostato.

Se il diaframma utilizzato per l’esposizione è diverso da quello impostato sulla ghiera Defocus Image Control si generano effetti Defocus diversi; supponiamo di aver impostato f2.8 come diaframma e di voler creare il Defocus sullo sfondo:

• In caso di Defocus impostato su R4 (valore 4 su Rear) si sarà introdotta un po’ più aberrazione sferica e la foto sarà affetta da un fuoco morbido anche sul piano di messa a fuoco, accentuabile ulteriormente impostando il Defocus su R5.6

• In caso di Defocus impostato a R2 (valore 2 su Rear) l'effetto, già scarsamente visibile nelle condizioni standard citate sul manuale (in questo esempio sarebbe R 2.8), diventa quasi inesistente, con perdita di dettaglio visibile solo con l’immagine a forte ingrandimento.

Front o Rear?

A questo punto, pur tenendo presenti le caratteristiche del Defocus Control e quelle dell’aberrazione sferica, ci troviamo in difficoltà nel decidere le impostazioni da adottare prima dello scatto.

La prima decisione da prendere è tra Front o Rear; molto dipende dalla composizione della nostra inquadratura.

Tramite la ghiera Defocus Image Control, imposteremo un valore Rear per ottenere l’effetto di Defocus sulla parte sfuocata che sta dietro al soggetto o un valore Front per aggiungere l’effetto di maggiore sfuocatura sulla parte che sta davanti al soggetto.

Se nell’inquadratura sono presenti elementi fuori fuoco sia davanti che dietro il soggetto (piano di messa a fuoco), la scelta tra Front (parte davanti al soggetto) o Rear (parte dietro al soggetto) conviene assegnarla alla parte i cui elementi fuori fuoco sono più lontani dal piano di messa a fuoco, in quanto l’effetto di Defocus è più visibile negli elementi più distanti dal piano di messa a fuoco.

La difficoltà nell’uso del Defocus Control sta nell’imprevedibilità del risultato: non c’è niente che possa darci un’indicazione di massima su come modifichiamo l’immagine agendo sulla ghiera “Defocus Image Control”.

L’effetto del Defocus non è visibile a priori nel mirino nemmeno premendo il pulsante della profondità di campo, nel caso la nostra fotocamera ne fosse dotata.

Per conoscere approfonditamente come il Defocus modifica l’immagine è necessario fare degli scatti di prova dello stesso soggetto con diverse combinazioni di valori di Defocus e valori di diaframma, per poi confrontarne i risultati ottenuti. 

Esempi pratici.

Analizziamo adesso quattro scatti, tutti effettuati a diaframma f2.8, per comprendere meglio cosa si può ottenere con il AF-D Nikon 135 f2 DC:

Foto1
Foto1 Foto1

Foto 1. Non è stato utilizzato il Defocus, l’immagine ha la massima nitidezza ottenibile dall’ottica al diaframma f2.8.

Foto2
Foto2 Foto2

Foto 2. È stato impostato un Defocus R2.8, possiamo notare un leggero calo di nitidezza, dovuto all’introduzione di aberrazione sferica sui punti sfuocati posti dietro e più lontani dal piano di messa a fuoco. I punti sfuocati sono maggiormente individuabili nella presenza dei cerchietti, più sfumati rispetto alla Foto 1, la cui rotondità è dovuta alla forma del diaframma. Nel nostro caso l’effetto è visibile nei fiori posti nella parte alta del fotogramma.

Foto3
Foto3 Foto3

Foto 3. È stato impostato un Defocus R4, in questo esempio notiamo un aumento dei fenomeni appena percettibili descritti per la foto 2.

La maggiore introduzione di aberrazione sferica ha portato a un evidente fuoco morbido sul soggetto e ad una quasi completa scomparsa dei cerchietti sui fiori sfuocati posti nella parte alta del fotogramma. In sostanza più Defocus s’introduce e più sfumati e confusi risultano i cerchietti.

Foto4
Foto4 Foto4

Foto 4. Non è stato utilizzato il Defocus ma un filtro soft, si nota come il filtro soft differisca notevolmente dall’effetto ottenibile tramite il Defocus.

Il filtro soft cambia l’immagine in eguale misura sia davanti che dietro il piano di messa fuoco e con una resa totalmente differente.

Conclusione.

Per ottenere effetti più gradevoli ed evidenti è consigliabile regolare il diaframma e il Defocus in funzione della distanza tra soggetto e sfondo: più lo sfondo è vicino al soggetto maggiore dovrà essere il valore di Defocus da impostare e maggiore l’apertura di diaframma da utilizzare.

La distanza di ripresa è un altro parametro da tenere in considerazione: più vicino sarà il nostro soggetto e più Defocus dovremo impostare per ottenere un effetto ben visibile, sia sullo sfondo che sul soggetto.

Anche la trama dello sfondo ha influenza sul risultato finale: sono da evitare sfondi uniformi, preferendo quelli con andamento chiaro/scuro.

In alcuni casi può rivelarsi utile scattare con un valore di Defocus intermedio, compreso tra quello consigliato (uguale al diaframma per l’esposizione) e il valore immediatamente successivo.

La ghiera Defocus Image Control non dispone nella sua scala di valori intermedi tra 2, 2.8, 4, 5.6, ma possiamo impostare il mezzo valore in più o in meno al diaframma; per esempio scattare a f3.2 con Defocus, Rear o Front impostato su 4, così facendo otterremo un effetto Defocus leggermente più evidente.

Con il diaframma leggermente più chiuso rispetto al valore impostato sul Defocus, supponiamo di scattare con diaframma f4.5 e Defocus Front o Rear su 4, l’effetto Defocus si riduce leggermente.

Utili a questo proposito sono le moderne fotocamere con controllo elettronico del diaframma a passi di mezzo o un terzo di stop, che ci consentiranno una regolazione ancora più fine, utilissima alle brevi distanze.

Nell’uso di questo obiettivo basterà tenere presenti le sue particolari caratteristiche, sfruttandole a nostro vantaggio: i buoni risultati non tarderanno ad arrivare.

Alexikon 

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